Coronavirus a Reggio Calabria, detenute del carcere di “S. Pietro” realizzeranno confezionamento di mascherine in tessuto non tessuto

Dando seguito alla positiva esperienza del Progetto "Ricuciamo", che ha visto come protagoniste le donne detenute presso la sezione femminile del carcere di "S. Pietro" di Reggio Calabria con la realizzazione delle pettorine che molti magistrati e avvocati ormai indossano giornalmente, Area Democratica per la Giustizia - Sez. di Reggio Calabria ha inteso riattivare la collaborazione con la popolazione carceraria con un'iniziativa che si ricollega al dramma che l'intera società italiana, della quale il carcere è e vuole essere parte integrante, sta vivendo in questi giorni.

Si è pensato insieme alla Direzione della Casa Circondariale, al Garante regionale delle persone detenute o private della libertà personale della Calabria ed alle donne detenute già coinvolte nel progetto, ormai in possesso di una professionalità che merita di essere valorizzata, di procedere al confezionamento di mascherine in tessuto non tessuto, prodotte presso il laboratorio di sartoria presente all'interno dell'istituto "S.Pietro" e destinate in via prioritaria ad uso interno dell'Amministrazione Penitenziaria (persone detenute e personale dell'amministrazione penitenziaria in servizio all'interno degli istituti penitenziari calabresi).

E' stato, pertanto, consegnato alle donne detenute il materiale occorrente per la realizzazione di un primo lotto di mascherine ed altro materiale sarà fornito non appena sarà definito con maggiore precisione il fabbisogno interno agli istituti penitenziari della Calabria.

Per vero, una simile produzione avviata proprio oggi pomeriggio presso la sezione femminile dell'istituto penitenziario di "S.Pietro", in conformità alle indicazioni fornite dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), sarà avviata nei prossimi giorni anche presso l'altra sezione femminile presente in Calabria, presso il carcere di Castrovillari.

Eventuali ulteriori sviluppi del progetto saranno valutati nei prossimi giorni, secondo i criteri di concertazione istituzionale finora positivamente seguiti.

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Vogliamo costruire una società più solidale e giusta e pensiamo di doverlo fare partendo dal carcere, crocevia della sofferenza umana e simbolo del riscatto cui tutti, individualmente e collettivamente, aneliamo oggi più che mai.

Questo il messaggio e l'impegno concreto che Area Democratica per la Giustizia di Reggio Calabria ha voluto trasmettere e profondere, destinando una propria raccolta fondi per la produzione delle mascherine in carcere, a tutela del diritto alla salute delle persone detenute e di tutta l'Amministrazione Penitenziaria della Calabria, alimentando un virtuoso dialogo istituzionale con quanti interagiscono con le complesse problematiche del carcere e con l'intera popolazione detenuta.

Come Garante regionale dei detenuti, pertanto, mi sento di rivolgere un sentito grazie alla Magistratura reggina di Area Democratica per la Giustizia, per la sensibilità e attenzione riservata al carcere, non senza ribadire ancora una volta il mio ringraziamento alle persone detenute in Calabria ed a tutta l'Amministrazione Penitenziaria calabrese, per l'alto senso di responsabilità collettivo fin qui posto in essere, incentrato, in sostanza, su una collaborazione autentica e su un dialogo veritiero e, perciò, costruttivo.