L'estorsione e l'aggressione a Carmelo Crucitti, il signor "B'Art" protetto dalla cosca De Stefano

reggiobartdi Claudio Cordova - Da "protetto" della cosca De Stefano, sarebbe finito comunque nella morsa del racket. L'indagine "Malefix" cristallizza le frizioni tra cosche con riferimento, soprattutto, alle vicende estorsive nella città di Reggio Calabria. Il primo sintomo di questa crisi era rappresentato dalla vicenda connessa alla mancata spartizione, da parte di Carmine De Stefano, dei proventi derivanti dalla consegna di una somma di denaro da parte di Carmelo Crucitti, storico imprenditore cittadino nel settore della somministrazione di cibi e bevande, nonché nella gestione di locali d'intrattenimento, tra cui il "B'Art", ma anche "La Luna Ribelle", nonché la buvette del Consiglio Regionale della Calabria. Ed infatti, Carmine De Stefano aveva rifiutato di condividere con le altre cosche il citato provento, assumendo trattarsi di un emolumento di sua spettanza personale, esonerato, perciò, dalla regola spartitoria ordinaria.

Proprio questa vicenda, dunque, per un verso svelava la sussistenza di canali di profitto ignoti ai Libri e da cui questi erano esclusi. Le prime evidenze, sul punto, sono state acquisite dalla Squadra Mobile il 25.1.2018, nel corso del dialogo intercorso tra Antonio Libri, reggente dell'omonimo clan, e Donatello Canzonieri, storico affiliato di livello delle famiglie De Stefano e Tegano. Totò Libri informa l'interlocutore di turno di avere incontrato un gruppo di rampolli arcoti che, violando i codici di prudenza che regolavano siffatti contatti, si erano presentati tutti insieme, per comunicargli circostanze criminalmente rilevanti. De Stefano sarebbe stato colpevole di non avere suddiviso con lui i proventi delittuosi, acquisiti dall'imprenditore Carmelo Crucitti, in quanto si trattava di prebende in relazione alle quali, vantava un diritto di esclusiva, a cagione dei rapporti correnti con lo stesso Crucitti.

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Uno stralcio della conversazione tra Libri e Canzonieri:

"...

LIBRI: Eh come ho fatto io, sai che ho fatto io oggi? E' venuto Peppe MOLINETTI per il fatto ...(inc.)... gli ho detto il fatto del Bar't, no dice che quella è una cosa che Carmelo ...(inc.)... è una cosa personale sua. Ah! abbiamo capito come a tutto, abbiamo cominciato un'altra volta con le stesse cose gli ho detto. Carmelo gli ho detto che gli mandi i pensieri per quattro famiglie gli ho detto io, non solo per i DE STEFANO.--\

CANZONIERI: No loro.... vabbò ma a me non...--\

LIBRI: No io ti dico.--\

CANZONIERI: Ma già ieri gliel'ho fatta fare una brutta figura, avantieri, loro se nominano a me gli faccio fare brutta figura a tutti non è...--\

Libri prosegue la conversazione raccontando che quello stesso pomeriggio si era incontrato con Peppe Molinetti, col quale si era lamentato della estorsione al Bart. Un sistema estorsivo che Crucitti – nonostante sia un imprenditore che, da anni, contratta con la Pubblica Amministrazione – non avrebbe mai denunciato.

Anche in quella circostanza Molinetti aveva ribadito che il titolare di quell'esercizio commerciale Carmelo Crucitti era una cosa personale dei De Stefano, LIBRI: Eh come ho fatto io, sai che ho fatto io oggi? E' venuto Peppe MOLINETTI per il fatto ...(inc.)... gli ho detto il fatto del Bar't, no dice che quella è una cosa che Carmelo ...(inc.)... è una cosa personale sua...,affermazione questa alla quale aveva ribattuto facendo presente che si era tornati nuovamente alla vecchie cattive abitudini, Ah! abbiamo capito come a tutto, abbiamo cominciato un'altra volta con le stesse cose gli ho detto...

Libri aveva perentoriamente invitato lo stesso Molinetti a recarsi da Crucitti dirgli di preparare il denaro da consegnare a tutte e quattro le famiglie,ovvero quelle che hanno il controllo del centro cittadino,e non solo quello per i De Stefano, affermazione questa che confermava che quando Totò Libri nel corso di più progressivi si era lamentato del comportamento di Carmine era riferito proprio a DE STEFANO Carmine, "Carmelo gli ho detto che gli mandi i pensieri per quattro famiglie gli ho detto io, non solo per i De Stefano".. A seguire, Canzonieri afferma che lui già il giorno precedente aveva fatto fare una cattiva figura a quegli stessi soggetti, CANZONIERI:No loro.... Vabbò ma a me non...Ma già ieri gliel'ho fatta fare una brutta figura, avantieri, loro se nominano a me gli faccio fare brutta figura a tutti non è...

E prosegue Libri: "Ma non centra, ma non è... ma è la stessa cosa secondo te? Mico Sartiano con Filippo come Carmelo con... no, e perché non gli prendi le parti... lo sai che chiude... ah questo ti volevo dire martedì chiude l'hotel Carmelo, ieri glielo, ieri dopo che se sono andati qualche dieci arcoti ...(inc.)...spazzatura, martedì chiude l'albergo e ha detto quando vengono e mi dicono vado e li denuncio a tutti, gli ho detto io Carmelo chi ti può dire niente? Oggi, infatti l'altro che teneva aperto questo discorso ...(inc.)... ti ricordi il fatto dell'hotel non glielo hai detto...(inc.)... non mi hanno pagato le stanze, ...(inc.)... pulizie ...(inc.)... e se quella chiamava la Questura? Gliel'ho detto a Mico...(fa il verso della risata)... vedi? Martedì...(inc.)...ti metti a parlare ...(inc.)... Capisci?--\"

E, ancora, con riferimento alla vicenda B'Art: ":Ma se, allora torniamo al discorso che... gli ho detto io, no dice che è una cosa sua personale ...(inc.)...Vedi, vedi che quando ti torno a dire le cose? Guarda come è stato il discorso guarda". In particolare dice che all'affermazione di Molinetti che aveva detto che Carmelo Crucitti era persona di interesse personale di Carmine De Stefano, No dice:"Carmelo è una cosa personale di Carmine...", lui,alla presenza anche di Domenico Tegano, aveva ribattuto spiegando che in occasione del precedente Natale, il titolare del BART aveva corrisposto la tangente dovuta preparando 4 distinte buste, (una per ogni singola famiglia di ndrangheta interessata) contenenti mille euro ciascuna, non è una cosa personale di Carmine sai perché gli ho detto io? Perché l'anno scorso Carmelo a Natale, c'era Mico davanti, ha fatto quattro buste, mille, mille, mille e mille.

Invece per il Natale da poco passato, era stato Giorgino De Stefano ad assumersi l'impegno di riscuotere la tangente del BART per conto di tutte le cosche interessate, "Quest'anno gli ha detto Giorgino che se la vede per tutti lui..."

Proprio il fatto che Giorgino De Stefano avesse assicurato all'imprenditore che una volta riscossa la tangente avrebbe provveduto a spartirla tra tutte e quattro le famiglie di ndrangheta interessate, dimostrava che non poteva trattarsi di una cosa personale di Carmine De Stefano: "aspetta, quindi non è una cosa personale sua, è una cosa personale non gli può dire me la vedo per tutte e quattro famiglie io,ma di un mero tentativo di quest'ultimo di appropriarsi indebitamente dell'intera somma, così come rimarcato dallo stesso Libri: "E' giusto che sappia che ha cercato di fottersi i soldi Carmine"

Ed a rafforzare il suo ragionamento si chiedeva come mai De Stefano, che diceva di considerare Crucitti un suo "affare personale" non lo proteggesse, visto che lo stesso imprenditore e perché non gli prendi le parti..., il giorno precedente gli aveva confidato che stava per chiudere l'hotel Lungomare di cui era ed è tutt'ora proprietario, a causa del fatto che era stato costretto da un gruppo di Arcoti a concedere l'uso di alcune camere dell'albergo, che non gli erano state pagate e che dagli stessi erano state lasciate in condizioni igieniche indecenti.

Lo stesso Crucitti nella circostanza aveva detto a Libri che se in seguito quegli stessi soggetti avessero avanzato nuovamente quel genere di richieste li avrebbe denunciati: "lo sai che chiude... ah questo ti volevo dire martedì chiude l'hotel Carmelo, ieri glielo, ieri dopo che se sono andati qualche dieci arcoti ...(inc.)...spazzatura, martedì chiude l'albergo...e ha detto quando vengono e mi dicono vado e li denuncio a tutti, gli ho detto io Carmelo chi ti può dire niente? Oggi, infatti l'altro che teneva aperto questo discorso ...(inc.)... ti ricordi il fatto dell'hotel non glielo hai detto...(inc.)... non mi hanno pagato le stanze, ...(inc.)... pulizie ...(inc.)... e se quella chiamava la Questura?"

I contenuti delle intercettazioni consentirebbero di attribuire precise responsabilità in capo a Giorgio De Stefano e Carmine De Stefano nella estorsione posta in essere nel periodo delle festività natalizie 2017/2018 in pregiudizio del medesimo imprenditore. L'argomento di cui avevano discusso era quello relativo ad una estorsione che era stata riscossa da un soggetto a nome Carmine: "Eh come ho fatto io, sai che ho fatto io oggi? E' venuto Peppe Molinetti per il fatto ...(inc.)... gli ho detto il fatto del Bar't, no dice che quella è una cosa che Carmelo ...(inc.)... è una cosa personale sua. Ah! abbiamo capito come a tutto, abbiamo cominciato un'altra volta con le stesse cose gli ho detto. Carmelo gli ho detto che gli mandi i pensieri per quattro famiglie gli ho detto io, non solo per i De Stefano...Vedi, vedi che quando ti torno a dire le cose? Guarda come è stato il discorso guarda. No dice Carmelo è una cosa personale di Carmine, non è una cosa personale di Carmine sai perché gli ho detto io? Perché l'anno scorso Carmelo a Natale, c'era Mico davanti, ha fatto quattro buste, mille, mille, mille e mille. Quest'anno gli ha detto Giorgino che se la vede per tutti lui, aspetta, quindi non è una cosa personale sua, è una cosa personale tua lui ti può dire me la vedo per tutte e quattro famiglie io". Poiché la considerava come un pensiero personale fatto dall'imprenditore, non aveva mandato la quota spettante alle altre cosche: "Per il fatto ... dell'ultimo bordello che dice che gli ha detto Carmine che il pensiero gliel'ha fatto a livello, a lui, personale".

...".

La discussione si concentra, infine, su un fatto di cronaca verificatosi qualche tempo prima: il pestaggio proprio ristoratore Carmelo Crucitti, noto imprenditore reggino, operante nel settore della ristorazione, amministratore e socio unico della ditta BART Srl, che, la notte del 20 luglio 2019 era stato aggredito e brutalmente malmenato da un gruppo di persone, mentre si trovava all'interno del lido denominato "BAHIANACA Club e Restaurant", sito sul lungomare di Reggio Calabria.

Ma la questione che più di ogni altra, in quel frangente, stava a cuore ai De Stefano era quella relativa all'aggressione ai danni dell'imprenditore Carmelo Crucitti. In una conversazione intercettata, Giorgino De Stefano raccontava che l'aggressione era stata perpetrata da un gruppo di "zingari", che agivano sotto le direttive di Cosimo Bevilacqua detto il Pappagallo. I De Stefano stavano cercando di capire chi fosse l'effettivo mandante dell'eclatante aggressione. Certo era che il pestaggio di Crucitti – imprenditore "protetto" da Carmine De Stefano aveva rappresentato una attacco senza precedenti nei confronti di quest'ultimo e di tutta la cosca. Non era mai accaduto, infatti, a Reggio Calabria che un imprenditore – nonostante la tutela assicurata dalla cosca territorialmente competente – subisse un simile trattamento all'interno del suo esercizio commerciale. Giorgio e Carmine De Stefano stavano cercando di venire a capo di quella brutta storia, per capire chi fosse il vero mandante.

E il sospetto che li pervade è che il gruppo rom potesse essere stato utilizzato da qualche cosca avversa (o, in quel momento, non soddisfatta delle spartizioni) per lanciare un segnale.