Lega Pro, assemblea commovente ma senza provvedimenti: restano irrisolte tutte le questioni

lega-proVideoconferenza, almeno 60 teste, ma nessuno che riesca a prendere un indirizzo preciso. Questa la sintesi dell'assemblea odierna della Lega Pro, sicuramente iniziata in maniera commovente dato il momento drammatico che stanno vivendo personalmente anche alcuni degli intervenuti. Ma che è proseguita senza dare un senso alle varie questioni che rimangono irrisolte.

STIPENDI - A partire dal discorso degli emolumenti ai calciatori, che di sicuro in terza serie non guadagnano le stesse cifre dei colleghi di Serie A. Cassa integrazione o no? Il Governo sarebbe contrario, ma l'empasse non può durare in eterno. A furia di attendere che una delle componenti muova un passo verso l'altra, andrà a finire che sarà rientrata l'emergenza senza una soluzione. Magari è questo l'obiettivo dell'Assocalciatori.

GIOCARE O NO? - "Difficile pensare di tornare a giocare in città sconvolte, pur avendo in grande cura le ragioni giuridiche". Questo un piccolissimo estratto del lunghissimo comunicato emanato dalla Lega Pro. Quindi? Quanto altro tempo deve passare, affinchè si possa prendere una decisione? Se di buon senso trattasi, la "materia" non può variare nel breve volgere di due settimane. Si dica chiaramente che la saracinesca resta abbassata sulla Serie C 2019/20 e si passi al punto successivo.

PROMOZIONI E RETROCESSIONI - In giornata il presidente federale Gabriele Gravina, forse mal interpretato circa la categoria, ha parlato di due squadre promosse in B più una terza che dovrà passare dai playoff. Possibile che si riferisse, piuttosto, ai club di B che devono andare in A. Ovvero Benevento e Crotone, qualora il campionato non riprendesse. Già, ma se non riprende... quando e come si dovrebbero disputare i playoff? La dichiarazione è comunque importante, perchè coinvolgerebbe a cascata la Serie C. Pleonastico sottolineare come nemmeno su questo argomento l'assemblea odierna abbia assunto una direzione. Questione di pochi giorni, e a commuoversi saranno i portafogli dei presidenti.

p.f.