I-CAN, al via primo webinar: investigatori di 11 Paesi si preparano a contrastare la ‘ndrangheta nel mondo

i canAumentare la conoscenza della minaccia globale rappresentata dalla 'Ndrangheta. E' stato questo l'obiettivo del primo webinar previsto come attivita' di formazione nell'ambito del progetto I-CAN promosso dall'Italia insieme ad Interpol. La sessione in videoconferenza e' stata aperta dal vice direttore generale della Pubblica Sicurezza, Vittorio Rizzi, inseme al direttore esecutivo del Segretariato Generale dell'Interpol, Stephen Kavanagh, alla presenza degli investigatori specializzati delle unita' I-CAN (Interpol Cooperation Against 'Ndrangheta) degli 11 Paesi partner e degli esperti per la sicurezza italiani in quei Paesi.

Al webinar hanno partecipato gli investigatori delle unita' di I-CAN di Australia, Argentina, Brasile, Canada, Colombia, Francia, Germania, Italia, Svizzera, Stati Uniti e Uruguay.

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Il progetto si pone l'obiettivo di costituire delle squadre specializzate in quei Paesi dove e' maggiormente radicata la presenza della 'Ndrangheta, preparando le forze di polizia al contrasto di questa organizzazione criminale. Al fine quindi di rendere l'azione investigativa piu' performante, il progetto si propone di aumentare la conoscenza e la consapevolezza della minaccia e della pericolosita' rappresentata dalla 'Ndrangheta nel mondo. E stanno gia' arrivando i primi risultati con l'arresto, nella scorsa settimana, di 6 latitanti in Argentina, Costa Rica e Albania, "segno tangibile - dice un comunicato - di quanto lo scambio informativo e la collaborazione investigativa costituiscano la risposta piu' efficace alle organizzazioni mafiose: contro una minaccia globale occorre un attacco globale".

Per questo oggi Interpol e il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia - SCIP della Direzione Centrale della Polizia Criminale hanno organizzato un webinar con la professoressa Anna Sergi, docente di Crimonologia presso il Dipartimento di Sociologia dell'Universita' dell'Essex, le cui ricerche si focalizzano sullo studio della criminalita' organizzata e della giustizia penale comparata. La strage di Duisburg nell'agosto 2007 ha confermato l'esistenza della 'Ndrangheta anche fuori dall'Italia consentendo di capire quanto capillare fosse l'inserimento delle famiglie calabresi nei tessuti sociali e finanziari di numerose nazioni.

L'intervento della professoressa Sergi ha evidenziato il modus operandi e le attivita' della 'Ndrangheta nei 36 Paesi oggetto di studio, sottolineando la capacita' dell'organizzazione criminale, al momento piu' potente e forte al mondo, di inquinare il tessuto sociale ed economico attraverso l'investimento di enormi quantita' di denaro, affari spesso percepiti favorevolmente dai Paesi coinvolti. Al termine del webinar i rappresentanti delle nazioni che oggi hanno preso parte al virtual meeting hanno potuto porre delle domande con una consapevolezza in piu': l'attacco globale alla 'Ndrangheta costituisce una priorita' nella lotta al crimine organizzato a tutela della sicurezza che va oltre i confini nazionali.